Cosa cambia tra corrente continua e corrente alternata?
Semplice! La prima ha una intensità costante nel tempo, la seconda invece no.
Se vogliamo sintetizzare al massimo la spiegazione della loro differenza potremmo dire che la corrente continua rappresenta una grandezza elettrica costante nel tempo, mentre quella alternata costituisce una grandezza che varia nel tempo.
Cerchiamo di approfondire e ampliare il tema spiegando meglio il principio che sta alla base di questi due regimi.
Corrente Continua (CC)
In elettrotecnica la corrente continua, sta ad indicare una grandezza elettrica con direzione e ampiezza costante nel tempo.
Ragionando in termini di corrente quindi possiamo pensare alla corrente continua come un flusso costante di elettroni che fluisce ordinato nella medesima direzione nel tempo, come un canale pieno d’acqua.
La corrente continua è generata tipicamente dalle pile e batterie, esse infatti sono in grado di emettere solamente un valore costante e continuo nel tempo. Di conseguenza, tutti i circuiti e dispositivi che esse alimentano, tendenzialmente, sono in corrente continua; come per esempio: avvitatori e elettroutensili portatili, piccoli elettrodomestici, circuiti elettronici in generale, orologi, computer, impianti elettrici delle automobili, ecc. Anche i pannelli fotovoltaici generano energia elettrica continua, come pure le vecchie dinamo delle biciclette (per chi se le ricorda).
Corrente Alternata (CA)
La corrente alternata, sta ad indicare invece una grandezza elettrica che inverte la propria direzione e ampiezza nel tempo, normalmente con una frequenza costante. L’inversione di polarità non avviene in modo repentino ma con una variazione progressiva secondo un andamento chiamato sinusoidale, nel quale il valore parte da zero e gradualmente aumenta in un determinato verso fino a raggiunge il suo valore massimo per poi diminuire fino a zero e riprendere nel verso opposto col medesimo andamento, ripetendosi indefinitamente.
Andamento della corrente alternata allo scorrere del tempo.
Questa caratteristica forma d’onda sinusoidale deriva direttamente dalla struttura fisica dei generatori elettrici rotanti, che producono l’energia nelle centrali elettriche. Tutta la filiera elettrica quindi, dalla generazione alla distribuzione, nonché gli elettrodomestici che colleghiamo direttamente alle prese a spina di casa funzionano in corrente alternata: in Europa, convenzionalmente e normativamente la frequenza alla quale la corrente/tensione oscillano è di 50 Hz (50 oscillazioni in un secondo); in America il valore tipico è invece di 60 Hz.
Meglio scegliere corrente continua o alternata?
Di fatto c’è poco da scegliere, se ci colleghiamo alla presa di casa avremo a disposizione solo corrente alternata mentre se ci dovessimo collegare ad una batteria la corrente sarà continua. Ma quindi una domanda sorge spontanea: perché carichiamo il cellulare collegandolo alla presa di casa, che è in corrente alternata, quando invece esso è alimentato da una batteria in corrente continua? È possibile convertendo la forma d’onda alternata dell’impianto elettrico di casa in continua con uno speciale dispositivo chiamato raddrizzatore (che è contenuto nel caricatore del cellulare). Viceversa è possibile ottenere corrente alternata partendo dalla continua utilizzando un altro speciale convertitore chiamato inverter: l’utilizzo comune di questo dispositivo è per collegare i pannelli fotovoltaici alla rete elettrica di casa permettendo lo scambio di energia tra i due sistemi.