Switching rapido ARERA: opportunità o caos per il mercato elettrico?
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Switching rapido ARERA: opportunità o caos per il mercato elettrico?

Switching rapido ARERA: opportunità o caos per il mercato elettrico?

Dal 1° gennaio 2026 il mercato elettrico italiano entrerà in una nuova era. L'ARERA – Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente – si prepara infatti ad attuare la delibera sullo switching rapido, prevista per luglio 2025, in recepimento della Direttiva Europea 2019/944 (non 2044, piccola svista comune!).

Cosa cambierà? In sintesi, sarà possibile cambiare fornitore di energia in appena 24 ore lavorative dalla richiesta trasmessa al Sistema Informativo Integrato (SII).

Un grande passo avanti per i consumatori, che potranno godere di maggiore libertà, velocità e trasparenza. Ma per chi opera nel settore, le criticità sono tutt’altro che trascurabili. Vediamole insieme.


 

???? Cambio fornitore in 24 ore: cosa significa davvero per gli operatori?

???? 1. Programmazione degli acquisti sotto stress

L'approvvigionamento energetico richiede una pianificazione accurata. Con tempi di switching così rapidi, il portafoglio clienti diventa instabile. Oggi si acquistano MWh per 10.000 POD, ma domani? Potrebbero essere 8.500. Risultato: sbilanci energetici, rischio di sprechi e costi non previsti. È come tentare di pianificare una cena per 20 persone quando gli invitati possono andarsene (o arrivare) all’ultimo minuto.

???? 2. Sbilanci e penali sempre più pesanti

Ogni variazione imprevista tra quanto si acquista e quanto si consuma genera sbilanci, che vengono penalizzati economicamente. Con un portafoglio clienti in continua evoluzione, questi sbilanci possono diventare costanti. Il rischio? Ridurre i margini, dover alzare i prezzi, e di conseguenza... perdere altri clienti. Un circolo vizioso da evitare.

???? 3. Garanzie finanziarie da ricalibrare

Oggi le garanzie da presentare sono basate su volumi e comportamenti stabili. Con uno switching così dinamico, i parametri dovranno cambiare in continuazione, con impatti diretti su liquidità e gestione amministrativa. Chi garantirà l’equilibrio economico delle piccole realtà che già operano con margini ridotti?

???? 4. Morosità: il rischio si sposta

Un cliente insolvente potrà cambiare fornitore prima ancora che parta la procedura di recupero crediti. E chi resta con il conto in mano? L’attuale operatore. Senza strumenti di tutela (es. un sistema condiviso di rating dei clienti o black list), la morosità potrebbe diventare una mina vagante per tutto il comparto.

???? 5. Sospensioni inefficaci

Le attuali procedure di sospensione per morosità potrebbero diventare inutili: se il cliente cambia fornitore prima che la sospensione vada a buon fine, la leva disciplinare si annulla. Serve una revisione dei tempi e delle modalità di sospensione per non compromettere la gestione del rischio credito.


 

⚖️ Innovare sì, ma con equilibrio

L’apertura del mercato è un passo necessario. Ma va fatto con prudenza, regole chiare e tempi sostenibili per tutti gli attori.

Un possibile compromesso? Introdurre un limite annuale al numero di switch per cliente, oppure sistemi di garanzia condivisi tra operatori. In questo modo, si eviterebbe l’effetto “turismo energetico” e si tutelerebbero sia i fornitori virtuosi che i consumatori onesti.


 

???? Se sei un operatore del settore, preparati ora

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